XVIII Campionato Italiano

9 e 10 Settembre 1995

Centro Civico di Castelletto - Genova


Vincitore:
Benedetto Romano



Formula:
7 turni + quarti, semifinali e finali

Benedetto Romano vince contro Donato Barnaba il suo primo Campionato Italiano, al termine di una finale avvincente quanto mai discussa. Commenti e approfondimenti dopo i risultati.

Tratto da OthelloNews Anno 11 (1995) n.3

Belin... che roba!
I XVII Campionati Italiani assoluti di Othello hanno dato il loro definitivo e univoco responso, anche se le modalità con cui ciò è avvenuto sono state senz'altro meno desiderabili. Il bravo Benedetto Romano porta finalmente il titolo a Napoli, dopo anni di Roma e Milano, confermandosi dopo il già ottimo terzo posto dell'anno scorso.
Una finale inedita contro l'agguerrito Donato Barnaba, così come è inedita la sede del torneo a Genova. Sul campo Benedetto e Romano hanno dato del loro meglio, con tre finali tese e giocate splendidamente, piene di spunti strani e forse geniali; purtroppo però il risultato finale è viziato da una contestazione nata all'ultima mossa nella "bella" della finalissima (!). Una pedina di troppo girata nella fretta da Benedetto alla 59sima mossa, Donato che se ne accorge solo dopo aver giocato la mossa successiva, ed ecco il patatrac. Senza quell'errore la partita sarebbe stata un 32 pari e Barnaba avrebbe vinto per differenza pedine (questo da l'idea dell'equilibrio in campo). Il regolamento del Campionato Italiano, dopo qualche consultazione, è risultato chiaro: la mossa termina al momento della posa della pedina e Donato ha dovuto accettare il responso. Peccato comunque che due bellissime giornate di sole nella splendida villa di Castelletto abbiano avuto un epilogo così poco felice: ognuno di noi (e sicuramente anche i due contendenti) avrebbero preferito una vittoria pienamente conseguita sul campo.
Romano e Marconi (vincitore del Gran Prix), compongono il duo destinato a rappresentarci in Australia ai prossimi Campionati del Mondo: si ricostituiscono quindi i 2/3 della nazionale dell'anno scorso.
Ma, siore e siori, bando alle ciance, ecco a voi la cruda cronistoria.
Sabato sono presenti 13 Maestri ed 1 Categoria A, Luca Colao, temerario ed eroico nel suo gesto di iscriversi per scalzare dai due tornei gli indesiderati fratelli Bye, oltre ovviamente per tentare di scalfire la tradizione che vede i Non Maesri sempre ultimi agli assoluti. Le eliminatorie si svolgono all'ombra di un Marconi campione uscente, grande favorito e sorprendentemente fuori forma. Al primo turno vince con Perotti solo per tempo (sfortunato Mauro, poi costretto a rimanere fuori dalla fase finale). Dopo tre turni pausa pranzo, la classifica vede lo scatenato Barnaba primo a punteggio pieno, seguito da Romano e Marconi a 5 punti, Roberto Sperandio e Silvola a 4. Quando Marconi si ricorda di essere Marconi accelera e passa in testa con 7 punti, seguito da Barnaba e Romano con 6 e da Roberto Sperandio, Guercini e (udite udite!) Menozzi a 5. Ma il torneo non è facile e riserva ancora sorprese e ribaltamenti. Quando al quinto turno infatti, Roberto Sperandio batte un incostante Marconi, mentre Romano batte Barnaba, la classifica vede Romano tornare in testa con 8 punti, seguito da Roberto Sperandio, Marconi e Menozzi (!) con 7, Silvola con 6. Subito dopo Romano ribadisce la sua forma bastonandomi senza pietà (non che sia così difficile), mentre Silvola vince con Marconi e Guercini con Roberto Sperandio, complicando sempre più la situazione. Intanto Barnaba batte Perotti ed Elisabetta Vecchi battendo Stanzione raggiunge anch'essa quota 7. All'ultimo turno delle eliminatorie Antonelli, con 6 punti, si ritira e Tucci, impegnato contro Perotti non vince, e non ottiene i due punti necessari per la qualificazione. Si termina quindi con Barnaba, Romano e Silvola a 10, Marconi, R. Sperandio e Vecchi (autrice di una grande rimonta con 7 punti su 8 nel pomeriggio) a 9, Menozzi e Guercini a 7, che concludono il gruppo degli otto qualificati. Tra i sei giocatori scartati senz'altro risultano nomi importanti: addirittura Antonelli e Perotti con 6 punti che rappresentano la finalissima del campionato di due anni fa, vittime ora di un torneo combattuto fino all'ultima pedina e con una classifica straordinariamente compressa (addirittura 6 i pareggi).
Domenica la fase finale vede Barnaba eliminare facilmente Guercini, Sperandio battere in due partite (e sono tre!) Marconi, Silvola superare Elisabetta Vecchi e Romano bastonare nuovamente il sottoscritto (che ce l'abbia con me?). In semifinale Barnaba senza problemi batte anche Sperandio ed arriva diretto alla finalissima dove incontra Romano, reduce da tre equilibratissime partite con Silvola. Della finale ho già detto, mentre nella finalina per il terzo posto prevale Silvola su Sperandio in due partite, confermandosi senz'altro il più in forma dopo i finalisti.
La classifica, a parer mio, nelle posizioni alte rispecchia il gioco effettivamente espresso nelle due giornate; peccato per Silvola, atteso alla prova del fuoco dopo il suo alto punteggio rating.
Alla fine saluti, commenti e addii. Rimasti fra genovesi, per finire questa grande avventura che ci ha travolto con la sua intensità, non mi resta che commentare un torneo in grado di riservare sorprese fino all'ultimissima mossa, con una fase di grande spessore, di quelle che restano nella storia, si imparano a scuola e si ritrovano storpiate nei fumetti. Ma io, lo ammetto, non sono in grado di generare niente... niente di niente... non vorrei mai che questo Campionato passasse via senza una bella massima, mi sentirei in colpa per sempre... morirei con questo tarlo... accidenti, mi spremo le meningi ma... ma ecco! Ho trovato! Un bel metaforico "Belin... che roba!" a tutti e un saluto da Genova.


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