XV Gran Maestro

12 Settembre 1999

Federazione Nazionale Gioco Othello - Roma


Vincitore:
Roberto Sperandio



Formula:
7 turni

Si svolge a Roma la quindicesima edizione del Gran Maestro, il prestigioso torneo che vede affrontarsi i migliori otto italiani della classifica nazionale. La bella notizia innanzitutto, dopo le molte defezioni degli anni recenti, è il ritorno di tutti i maestri più forti, senza alcuna defezione, pronti per riconquistare il titolo di Gran Maestro, detenuto da Paolo Fasce ma che, per questioni puramente di classifica, non può difenderlo.
Tra le novità più attese, il ritorno di Francesco Marconi, assente da questa competizione dal 2015 per motivi principalmente di lavoro. Francesco aveva vinto le ultime tre edizioni a cui aveva partecipato e soprattutto è tornato a vincere il Campionato Italiano a sette anni di distanza dal suo ultimo successo. Francesco dovrà vedersela con il suo acerrimo "amico" Andrea Silvola, fresco vincitore del Gran Prix Italiano e con la nuova generazione, tra cui spiccano Benedetto Romano e soprattutto Roberto Sperandio. Quest'ultimo, sebbene qualche recente risultato altalenante, ha vinto le sue due ultime edizioni del Gran Maestro a cui ha partecipato ed ha le stesse ambizioni di Francesco di riconquistare lo scettro. Completano il lotto dei partecipanti i maestri Donato Barnaba, Beppi Menozzi e Alessandro Tucci.
Per cercare di ridurre le assenze (o azzerarle come in questo caso) la formula del Gran Maestro torna ad essere di sette turni nella stessa giornata.

(continua dopo i risultati...)


Il torneo si dimostrava molto combattuto. I maestri si battono a vicenda, privando lo scontro (fortunatamente per lo spettacolo) di un chiaro dominatore. Si va a riposo dopo quattro tornate con una classifica provvisoria che dice:

1) Benedetto Romano 3 punti
2) Roberto Sperandio 3 punti
3) Giuseppe Menozzi 3 punti
4) Pierluigi Stanzione 2,5 punti
5) Alessandro Tucci 2,5 punti
6) Francesco Marconi 1 punto
7) Donato Barnaba 0,5 punti
8) Andrea Silvola 0,5 punti

Racchiusi in mezzo punto ben 5 giocatori, con Francesco, Donato e Andrea attardati per colpa di risultati non troppo felici. Nei due turni successivi gli scontri diretti premiano Pierluigi, l'unico del gruppo di testa capace di fare bottino pieno. Il sesto turno in particolare lo aveva visto di fronte a Roberto Sperandio in una partita a dir poco cruciale e dove il maestro campano aveva avuto la meglio.
All'inizio del settimo e decisivo turno quindi, Stanzione era in testa con 4,5 punti, seguito da Romano, Menozzi e Sperandio (in religioso ordine di spareggio). Non solo, Pierluigi aveva già affrontato tutti i giocatori di vertice e doveva vedersela contro un Silvola, che seppur bravo, era incappato in una giornata negativa, capace fino a quel momento di racimolare solo mezzo punto.
Ma il Gran Maestro è un torneo terribile proprio perché non esistono turni facili e lo sa bene il bravo e simpatico Pierluigi che suo malgrado perde lo scontro più importante, fino ad oggi, della sua carriera per 19 a 45.
Quella di Pierluigi è stata una partita sempre in svantaggio, ma c'è stato un momento in cui Silvola ha dato la possibilità al suo avversario di ribaltare il risultato. Il momento chiave è stato alla mossa 47 quando Stanzione ha giocato in a5 (-16) invece che b8 (+4), rinunciando ad un tempo di gioco in un momento già di critica mobilità.
Ma cosa è successo al terzetto di maestri dietro Pierluigi, pronti ad approfittare di un suo passo falso?
Bene, è successo di tutto, perché ironia della sorte, nessuno si affrontava tra loro, ma solo Roberto Sperandio era capace di battere il suo diretto avversario (Alessandro Tucci). Benedetto perdeva di misura con Barnaba (fino a quel momento penultimo in classifica) e Menozzi con Marconi, che invece da dopo la pausa pranzo era in gran rimonta.
Grazie a questa serie di risultati fortunati, ma soprattutto grazie alla sua grande capacità di stare e restare sempre nella parti alte della classifica, Roberto Sperandio si aggiudicava il suo terzo Gran Maestro, appaiato a Brusca nella classifica dell'Albo d'Oro e la voglia di accorciare presto il divario dal "per ora" irraggiungibile Francesco Marconi (fermo a 6 corone).


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