II Gran Maestro

7 Dicembre 1986

Federazione Nazionale Gioco Othello - Orvieto (TR)


Vincitore:
Augusto Brusca



Formula:
7 turni

Si gioca a Orvieto, in provincia di Terni, la seconda edizione del Gran Maestro, torneo ad inviti che raccoglie i migliori 8 giocatori del rating italiano. Torneo molto difficile che premia il maestro Augusto Brusca, capace di ottenere una sfilza di 7 vittorie su altrettanti incontri. Alle sue spalle il giovane Francesco Marconi, ormai non più una semplice speranza del panorama othellistico nazionale, ma una vera e propria certezza, con i suoi 12 punti, risulta sconfitto solo dallo stesso Brusca. Terzo posto per il milanese Paolo Ghirardato, già vincitore della prima edizione. Bene anche Luigi Puzzo, quarto.

Tratto da Othello News Anno III n.1

Dati i deludenti piazzamenti rimediati negli ultimi tornei e campionati, pensavo di essere stato definitivamente escluso dal giro dei "Masters", ovvero dei migliori otto giocatori di Othello d'Italia. Fui molto sorpreso quindi, quando mi telefonarono per invitarmi a prendere parte al "Gran Master" di Orvieto, organizzato il 7 dicembre scorso, una settimana prima del "Milan Open International".
Vennì però presto a sapere che la mia convocazione era conseguente alle forzate rinunce di ben tre veri Master: Pettini e Privitera per motivi di lavoro, Peccerillo per questioni legate al "Pibe de Oro"... Così, credo essenzialmente per il fatto che anche il mio cognome inizia con la "P", ero stato unanimamente designato a rimpiazzarne uno. Erano stati scelti, per lo stesso gratificante ruolo di "tappabuchi", anche Alessandro Maccheroni (probabilmente per un equivoco nato nella compilazione del menù...) e Bruno Militello (immagino per un doveroso omaggio al paese natale del Pippo nazionale...). (continua dopo i risultati...)

Componevano invece la pattuglia dei "Mastici" (contrazione di "Master D.O.C. autentici"); il pluricampione italiano Paolo Ghirardato, il suo eterno rivale Augusto Brusca, il Presidente della F.N.G.O. Luigi Puzzo, oltre a Emanuele Neri, organizzatore dell'incontro, ed a Francesco Marconi, astro nascente dell'Othello nazionale.
Il programma era stato studiato a puntino. Appuntamento alle 7.30 sotto casa del Presidente a Roma, poi tutti in colonna in macchina fino ad Orvieto. Alle 8.30 massimo, partenza degli orologi!
Poi un po' perché alle 7.30 stava ancora dormendo, un po' perché di domenica mattina gli autobus passano di rado, un po' perché non si ricordava più la strada, alle 8.30 l'astro nascente Francesco Marconi non era ancora spuntato all'orizzonte.
Non potendo disputare un "Gran Master£ versione "gruviera", con un ulteriore buco da tappare, fummo costretti ad aspettarlo, partendo da Roma con più di un'ora di ritardo sul previsto. Ed altro ritardo sulla tabella di marcia lo accumulammo strada facendo, per una catena di contrattempi che sarebbe troppo lungo elencare qui ora. Sta di fatto che, quando potemmo finalmente accingerci a dar inizio alla competizione, era quasi ora di pranzo... Senza scomporsi Emanuele Neri, da perfetto padrone di casa, apparecchiò i tavoli con una bella scacchiera nel mezzo, un orologio da gara da una parte, ed un bel piatto di leccornie varie dall'altra. Fu così che Paolo Ghirardato, nella sua prima partita, opposto al rampante Marconi, preso dalla frenesia del gioco, pose un'oliva ascolana in H8, mettendosi a mordicchiare una pedina bianconera. E, quando poco più tardi, cominciò a mangiarsi vistosamente le mani per aver perso la partita, Neri gli disse pacato, da squisito anfitrione, che in cucina se aveva ancora fame, c'erano molte altre cose...
Messe, comunque, dopo da parte le pietanze, giocammo senza sosta ("Orvieto di sosta", ha detto ad un certo punto qualche spiritosone...) per cercare di recuperare il tempo perduto. Anche perché con una calma olimpica Francesco Marconi, piuttosto distaccato, continuava a ripetere: "Il Messaggero e Paese sera stanno su quel tavolino, La Repubblica è rimasta nel bagno, ma il Tempo proprio non so dove possa essere, penso che non sia andato perduto, forse non l'avete proprio comprato..."
Nel corso della così frenetica tenzone, Ghirardato finì per rimediare un'ulteriore brusca sconfitta da Brusca, mentre Neri, in giornata di analogo colore, sconvolto per aver pareggiato con me una partita vinta, non riuscì dopo a fare più neanche un punto, finendo al termine, al penultimo posto.
L'astro nascente di Marconi fu invece leggermente offuscato solo da una sconfitta nei confronti di Brusca (vincitore, imbattuto, del torneo.
Qualcuno faceva notare che, non solo non si era verificato nessun ex-aequo, ma che, a parte il pareggio tra me e Neri, nel corso della partita, ogni giocatore aveva battuto tutti quegli altri che si erano piazzati alla fine dopo di lui. Questa arguta osservazione, oltre a sottolineare la veridicità del verdetto finale, molto aderente alle effettive forze mostrate in campo, mi permette di sorvolare sul dettaglio delle singole partite. Sapendo che si è giocato con un girone all'Italiana di sola andata (ogni giocatore ha cioè incontrato gli altri sette, una sola volta), se siete curiosi di sapere come si sono risolti i vari scontri diretti, non dovete far altro che guardare la classifica finale. Buon divertimento!

Ennio Peres.

PUZZLE

Nella partita tra Augusto Brusca e Paolo Ghirardato, i due maestri stanno giocando le ultime mosse sul filo del pareggio. Giunti in questa situazione però, Paolo commette un errore grazie al quale Augusto porta a casa un'importante vittoria.

Il Bianco muove e pareggia.

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