XXII Campionato del mondo di Othello

dal 28 al 31 Ottobre 1998

Federazione Nazionale Gioco Othello - Barcellona -S-


Vincitore:
Takeshi Murakami



Formula:
13 turni + semifinali e finali

Tratto da Nero su Bianco Anno 1999 n.1

Barcellona: Campionati del mondo 1998: Diario del Capitano. Data astrale...
Tutto è cominciato con la qualificazione di un amico ai campionati del mondo. Poi la voglia di frequentare un evento di cotal rango, l'occasione della distanza abbastanza ravvicinata, la voglia di fare esperienza osservando da vicino questo appuntamento mondiale ed infine l'opportunità di formare un equipaggio con altre persone che per motivi del tutto simili hanno deciso di intraprendere questo viaggio. La conseguente riduzione dei costi ha giocato senz'altro un ruolo positivo, ma anche il fatto di essermi ritagliato uno spazio organizzativo particolare ha influito positivamente. Così sono andato a Barcellona, non solo come Presidente della FNGO, ma anche come Assistente del Direttore del Torneo. In parole povere, sono stato il Vice di Marc Tastet.
Il viaggio è stato piacevole e l'alternanza alla guida di una comoda Skorpio lo ha pure reso "leggero". Siamo partiti il martedì e la sera ci siamo buttati nelle strade del centro di Barcellona, alla ricerca di un ristorantino locale che ci fornisse la celebre Paella, ma senza successo. Pare sia un piatto pomeridiano, così ci siamo accontentati di altre gioie della tavola. Il mercoledì lo abbiamo dedicato ad un giro turistico, le attrattive non mancano e il museo dedicato a Picasso è stato il centro della nostra visita culturale. Ci siamo assicurati la nostra prima paella e sul far della sera, indossate le cravatte e tutto ciò che è il contesto suggeriva, puntuali come prevedibile, ci siamo recato al Gallery, sede del primo appuntamento ufficiale con la cerimonia degli accoppiamenti e la sorpresa del raggiungimento, in termini quantitativi, del record di presenze. Solo eguagliato, ma le nuove facce, molte delle quali dovute al successo del nostro gioco prediletto su internet, rappresentano un'ottima base per il rilancio di una competizione che quando lascia le sponde europee fatica ad attrarre un numero adeguato di giocatori. Ne sa qualcosa il nostro Benedetto che, qualificatosi sia per Melbourne che per Tokyo, ma pure per Atene, riesce finalmente a partecipare al suo secondo mondiale. Benedetto ci disse: "ci vengo anche a piedi", ma fortunatamente l'apporto di Mattel gli ha permesso un viaggio meno faticoso. La compagine italica era ben rappresentata, oltre alla squadra al completo, lo staff arbitrale si è arricchito della presenza di due arbitri di sedia, miei compagni di viaggio, sempre impeccabili: Federica Corradi e Marco Ferrando. Come forse saprete, il Campionato del Mondo è l'unica manifestazione othellistica che prevede la presenza di un arbitro in ciascun tavolo e questo ruolo è coperto in primis dai numerosi othellisti accompagnatori (per lo più esperti), poi da personale locale che anche quest'anno consisteva in studenti autoctoni. Nelle nazioni othellisticamente più evolute gli arbitri sono tutti giocatori, spero pertanto che i piccoli disguidi che maturano in queste situazioni l'anno prossimo possano essere evitati. Infatti nel novembre del 1999 il Campionato del Mondo si terrà in Itaila, più precisamente a Milano, colgo quindi subito l'occasione per invitarvi tutti a partecipare, supportando questo successo della FNGO. Il torneo è stato eccezionale, purtroppo non dal punto dei vista dei risultati, ma dal punto di vista del contesto. Marc "tasiterino" Tastet copiava i referti dei 19 tavoli tra un turno e l'altro, mentre io mi aggiravo tra i tavoli per supportare il lavoro degli spagnoli o semplicemente per sostituirli quando esigenze di varia natura li portavano ad assentarsi. La nostra squadra è stata al ungo nelle condizioni di strappare una medaglia, sia nell'individuale, con un Benedetto calato alla distanza, che nella competizione a squadre, dove il successo era sicuramente alla portata, ma un pizzico di inesperienza, o forse di disattenzione, non ci ha permesso di raggiungere il traguardo. Peccato. Da un punto di vista organizzativo, posso però consolarmi con il fatto che l'evento, sotto l'aspetto gestionale, è stato privo di incertezze, specie per l'esperienza di Marc che ha coordinato l'intero gruppo con precisione.
Dopo due giorni di competizione, i cui risultati avete letto mesi fa su internet e poi sul bollettino omonimo di questa rivista, ho avuto l'onore di arbitrare lo spareggio per la qualificazione alle finali (che ho commentato in queste pagine), una semifinale (quella più combattuta tra Murakami e Mine) e una finale assoluta (anche questa commentata dal sottoscritto). Queste fasi si sono svolte in una stanza separata, mentre il gruppo poteva gustare la pugna osservandola nel salone principale grazie a degli schermi sui quali venivano proiettate le immagini riprese da sacre telecamere (chissà che in futuro non sia possibile farlo anche da casa propria tramite internet). Il commento in diretta di diversi Campioni del Mondo, o di altri titolarissimi Maestri Internazionali, ha dato un sapore veramente piacevole al piatto che molti di noi abbiamo gustato. Finito il torneo, la sera del sabato, siamo andati tutti al Victory Dinner dove i vincitori sono stati celebrati a dovere e, soprattutto per noi, dove si è avuta la conferma ufficiale dell'accoglimento della candidatura italiana per l'anno corrente. Che i giapponesi comincino a tremare!

Paolo Fasce




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