Una serata tra amici Era un venerdì, 13 giugno 2025 per l’esattezza. Non era un giorno come gli altri, quella sera c’era un appuntamento speciale che non volevo assolutamente perdermi.
Passeggiavo nel Parco degli Acquedotti fumando una sigaretta e ripensando che in quel posto c’ero stato un anno prima più o meno con le stesse persone. Il tempo da un po’ di mesi a questa parte passa strano, a volte veloce, a volte lento. Speravo che quella serata potesse essere di quelle lente, il più possibile, così da potermi godere ancora una volta la buona compagnia, quella genuina, delle persone che ti vogliono bene, e che lo senti che te ne vogliono.
Credevo di essere arrivato presto, avrò acceso due o tre sigarette mentre passeggiavo a meno di cinquanta metri dal ristorante quando in lontananza vedo Paolo parlare con Damiano, Chiara e Flavio. Oh, penso, hanno già iniziato senza di me. Mi avvicino silenzioso, mi siedo sulla panchina, “io sono vecchio” dico ad alta voce ridendo per giustificare il fatto che voglio mettermi comodo e, perché no, fumarmi un’altra sigaretta. Loro sono tutti sereni, parlano del più e del meno. Guardo l’ora, magari mi faccio una partita su OthelloQuest, di quelle veloci a un minuto. Apro l’app ma la richiudo subito, in lontananza vedo arrivare Alessandro Tucci e Roberto, con la moglie Antonietta. Si salutano tutti e mi alzo pure io. La sigaretta la butto, tanto dopo me ne accendo un’altra. Al ristorante hanno prenotato per undici persone e infatti mancano ancora Daniele e l’altro Alessandro, Di Mattei. Poco dopo arriva mio fratello che tutti salutano con affetto. Daniele conosce alcuni di loro solo di nome, ma con Roberto, l’ingegner Tucci e Damiano si conoscono da tempo ma non si vedono da anni.
“Hai visto come sono invecchiati male Danie’?”
Tutti che ridono, anche se la battuta poi l’ha fatta mio fratello al posto mio.
Entriamo al ristorante e ci sediamo. Io sto a capotavola, come è giusto che sia. Iniziamo ad ordinare e dopo poco arriva anche Di Mattei. Alessa’ ringrazia che da mangiare non è ancora arrivata che altrimenti la parte tua me la finivo io. In compenso Alessandro e Daniele mi versano un goccio di birra nel bicchiere che era ancora vuoto.
“Ad Andrea” gridano tutti facendo un brindisi in mio nome.
“Mica è il compleanno mio”, dico ridendo, però brindo e bevo volentieri stasera.
Daniele racconta ai ragazzi un po’ di vicissitudini personali, poi inizia a parlare di me. Lo guardo appoggiando la schiena alla sedia e sorrido. Forse sarai più bello di me fratello mio, ma ammazza quanto mi somigli. E la stessa cosa sembrano pensarlo gli altri, che sono quasi rapiti dai racconti e dagli aneddoti che descrive. Daniele ride come me, fa le mie stesse battute ed ha il mio stesso ottimismo. Daniele non so se te l’ho mai detto, ma ti voglio bene e sono fiero di te. Sono orgoglioso di come hai affrontato e superato i momenti difficili, delle scelte che hai fatto e per la forza che hai saputo trovare quando entrambi ne abbiamo avuto bisogno... ma non ti montare la testa eh, hai un sacco di difetti: uno tra tutti il fatto di non aver mai apprezzato abbastanza i miei regali, aggiungo sogghignando.
La serata sta volgendo al termine, nel frattempo ho finito un’altra sigaretta. Nessuno al locale mi ha chiesto di spegnerla e stavolta ne ho approfittato. Di Mattei ha l’othelliera in mano, guardo mio fratello e gli faccio:
“dai su che aspetti? Vediamo se hai imparato qualcosa!”
e Daniele che fino a quel momento all’othello non ci stava nemmeno pensando dice:
“Ti concedo una partita, per Andrea”.
Di Mattei apre velocemente la plancia di gioco prima che mio fratello ci ripensi. Mi accarezzo la barba, appoggio un gomito sul tavolo e guardo interessato. Alessandro prende il nero, Daniele il bianco, Paolo nel frattempo si è messo vicino a me, in realtà mi ha fregato la sedia, ma vabbè, io mi sposto dietro a mio fratello e se gli serve una mano |
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provo ad aiutarlo.
C4C3: Daniele gioca la diagonale, non potevo aspettarmi altrimenti
D3E3F6: Quel cazzone di Di Mattei (scusate la volgarità) gioca il Bufalo, la mia apertura. Probabilmente l’avrà giocata pochissimo in vita sua, ma vabbè è la mia serata, ci sta.
B5: Bravo Daniele, ed anche gli altri, che nel frattempo stanno guardando incuriositi, fanno un cenno di approvazione sulla risposta.
F4C5: Mossa ideale e palla all’avversario.
D2E2E1F1: Dopo un paio di errori del nero la tua F1 mi piace fratello. Non è la migliore ma prova a far sbilanciare l’avversario sul bordo nord, creando una struttura debole che, se ti ricorderai come attaccarla, magari la sfruttiamo in un secondo momento.
C2D1: Il Dima però non vuole sbilanciarsi e Daniele ne approfitta per guadagnare tempi di gioco sul bordo. Paolo gli dà una pacca soddisfatta sulla spalla.
F2C1A5A6: Solito giochino, si vede che questa cosa a Daniele gliel’ho insegnata bene. Alessandro va sul bordo ovest con A5 e Daniele prova a fargli fare un tre sbilanciato.
A7C6B4A3B6G3D6F3: Anche se non è stata una sequenza perfetta da parte del bianco, ma quanto mi è piaciuto che Daniele si è fatto quei due tempi in G3 ed F3? Moltissimo.
B3G5: Daniele ci pensa un po’ prima di giocare G5, poi dice: “se faccio questa mi gioco la possibilità di farti, come si chiama quella sequenza... la stoner trap, perché ti tolgo la pedina nera in D2”. Sorrido soddisfatto e tutti sembrano molto sorpresi dalla lucidità di Daniele e non a caso si complimentano quando giocando G5 aggiunge: “ma probabilmente ho abbastanza vantaggio per non aver bisogno di concedere l’angolo A1”. Standing ovation e me la prendo tutta anche se non ho mosso una pedina.
H3G4H6F5E6G6: Sequenza perfetta da parte di Daniele che lascia Alessandro senza mosse sicure. Potrà al massimo catturare in G2 per evitare che Daniele prenda immediatamente un angolo, ma si tratta di una casella X e la partita sembra ormai indirizzata.
G2H5: Diagonale tagliata infatti e..
H4H1: Primo angolo catturato!
F7C7D7F8E7E8D8A2: Dopo uno scambio interessante di mosse nella zona sud, Daniele trova la migliore risposta in A2. Si vede che il Dima vorrebbe recuperare qualcosa in questa fase di gioco, ma Daniele, glielo dici tu o glielo dico io? E Daniele, che ovviamente mi ha sentito fa: “Alessandro, come direbbe Andrea, oggi no!”. Che è poi quello che gli dicevo prima di ogni partita quando lui minacciava di battermi e io provavo a scoraggiarlo, spesso con successo, già prima di aver avviato gli orologi.
B2C8: Daniele va sicuro sul bordo sud, ad Alessandro non resta che arrendersi, ma giustamente porta la partita fino alla conclusione...
B8A8B7A4G8: Dopo una serie di mosse sensate e quasi scontate, il Dima prova a racimolare qualche pedina da questo finale complicato, giocando G8, per ottenere uno spazio nero pari nell’area sud-est. Ahahahah penso, pregustando uno swindle in H7 e G7. Lo so frantello mio che H8 sembra scontata ma fai così.... e gli sussurro all’orecchio la sequenza perfetta...
H2G1H8B1H7A1G7: Bravo fratello mio, abbiamo battuto il numero uno in classifica, ma in fin dei conti era scontato no?
La serata volge al termine, uno alla volta si alzano, si salutano, si abbracciano e poi vanno via. Io no, io resto. Resto nei loro cuori, nei loro ricordi, tra le pedine che continueranno a far girare su quelle scacchiere. Resto nei sorrisi, nelle battute, nei silenzi di chi mi ha voluto bene.
E come mi ha scritto Alessandro Di Mattei quel triste, famoso 9 maggio, nessuno sa davvero cosa c’è dopo.
Ma se mi sbaglio… se c’è qualcosa…
…allora ci ritroveremo. E giocheremo ancora insieme.
A presto,
Andrea Silvola.
Autore: Alessandro Di Mattei |