Tamenori Mondiale per la sesta volta

18 Novembre 2005


Tamenori Mondiale per la sesta volta
Il giapponese entra nella leggenda. In ombra il campione uscente Seeley.

Reykjavik, 10-12 novembre 2005 Le guide turistiche che mi ero procurato prima di partire per l'Islanda indicavano quel paese come un luogo in cui, più che difendere la natura occorre difendersi da essa. E infatti l'uscita dalla porta scorrevole dell'aeroporto ci mette subito a confronto con il vento gelido che spazza l'area pianeggiante sulla quale è disteso l'aeroporto di Keflavik. Ad attenderci il tassista che avevamo prenotato tramite il gestore dell'appartamento che ci ospitava. Dopo un'oretta di macchina in cui l'autista, oltre a guidare, svolgeva abilmente e contemporaneamente una serie di attività come consultare una cartina, utilizzare la calcolatrice, programmare il monitor di bordo e girarsi per darci indicazioni turistiche del tipo "su questa strada avvengono moltissimi incidenti dovuti al ghiaccio creato dalle onde del mare", arriviamo al nostro appartamento sulla main shopping street di Reykjavik. Il viaggio, per me, Claudio Signorini e Daniela Bersaglieri era iniziato 14 ore prima da Linate, con una lunga pausa a Londra dove si è unita a noi Elisabetta Vecchi, nostra rappresentante per il campionato femminile voluto dagli sponsor per promuovere il gioco tra il gentil sesso. Michele Borassi era già in Islanda da un paio di giorni insieme ai suoi genitori. Dopo una breve pausa per rimetterci in sesto prendiamo il taxi per raggiungere l'Hotel Loftleidir sede del torneo e del cocktail di benvenuto che, di anno in anno, è sempre più affollato. Accanto ai giocatori veterani del mondiali c'erano quest'anno ventisei esordienti, tra i quali molte donne. Come di prammatica il cocktail si chiude con il sorteggio del primo turno del giorno successivo. Io ed Elisabetta giocheremo tra noi, Michele e Claudio non dovranno affrontare avversari insuperabili. Il giorno dopo è ancora buio, pur essendo le 9.30, quando gli orologi si avviano e il XXIX Campionato del Mondo ha finalmente inizio. Le cose per me si mettono abbastanza bene e dopo 5 partite ho quattro punti e mezzo e devo giocare in prima scacchiera con il pentacampione Hideshi Tamenori. La partita è interessante e per qualche mossa sono anche convinto di riuscire a prevalere. Ma poi Hideshi rimette le cose a posto (per lui). Finirò la giornata con un'altra sconfitta nei confronti del francese Emmanuel Lazard. Michele parte con il freno a mano tirato e perde le prime due partite ma poi incamera una serie di cinque vittorie consecutive (la più s ignif icat iva cont ro Mami Yamanaka , campionessa giapponese) grazie alle quali recupera entusiasmo e motivazioni. Claudio ed Elisabetta soffrono più di quanto era prevedibile e terminano rispettivamente con 3.5 e 2 punti. La notte porta consiglio, o almeno dovrebbe, e si riparte per la giornata decisiva con rinnovate ambizioni di rivincita. Gli avversari per me e Michele sono più impegnativi di quelli della vigilia e ci ritroviamo appaiati a due turni dalla fine con sette punti a testa e la possibilità teorica, per me, di accedere alle semifinali. Mentre il cofficiente di spareggio di Michele è troppo basso per consentirgli di rientrare nei primi quattro. Il campione del mondo uscente Seeley stronca le mie residue speranze e Michele batte Lazard in quella che è forse la sua vittoria più prestigiosa del torneo. All'ultimo turno niente da fare né per me contro Nicky van den Biggelaar né per Michele che intanto ha raggiunto la prima scacchiera contro Tamenori ormai qualificato da almeno un paio d'ore. Per Claudio ed Elisabetta il torneo prosegue sulla falsariga della prima giornata. Concludiamo con Michele a 8 punti, io a 7, Claudio a 5 e
  mezzo ed Elisabetta a 5. Un risultato migliore del preventivato per Michele e peggiore per gli altri tre. Michele è stato protagonista del miglior esordio di un giocatore italiano ai mondiali e, se saprà mantenere e migliorare questo standard di rendimento, potrà in futuro fare ancora meglio. Ormai, per quanto lo riguarda, non si deve più parlare di promessa ma di realtà dell'Othello italiano. Claudio ed Elisabetta hanno fatto più fatica, ma il numero di partite da loro giocate online è enormemente inferiore a quello dei migliori classificati. Il terzo giorno, quello dedicato alle semifinali e alle finali vede protagonisti i primi quattro classificati: Hideshi Tamenori, il sorprendente esordiente coreano Kwangwook Lee, il mejin giapponese Tamaki Miyaoka, il più solido dei francesi Takuji Kashiwabara, spesso in tournée di allenamento in Italia. E proprio Takuji riuscirà dove nessuno era ancora riuscito in questo mondiale: pareggiare con Hideshi nella prima partita di semifinale e batterlo nella seconda. Al cardiopalma la terza e decisiva sfida con Hideshi che si aggiudica di misura partita e semifinale recuperando, come spesso gli è accaduto, da un finale teoricamente perdente. Nell'altra semifinale il coreano batte per due a uno Miyaoka. Due giocatori erano attesi a questa finale: Hideshi Tamenori e Ben Seeley. Il primo non ha avuto problemi a raggiungerla, il secondo, apparso poco lucido durante tutto il torneo, è rimasto fuori dai primi quattro. A mio avviso, Ben ha sofferto più del dovuto la sfida psicologica prima ancora che tecnica contro Tamenori, sfida che era iniziata mesi prima sui siti online dove si ritrovano i migliori giocatori del mondo. L'atto finale à la vittoria per due a zero di Hideshi Tamenori che precede sul podio Kwangwook Lee e Takuji Kashiwabara. La finale femminile è una questione tutta giapponese con Hisako Hoshi che batte Mami Yamanaka. Il dettaglio di tutti i risultati, corredati di referti, è disponibile su Internet all'indirizzo: www.worldothellochampionships.com Questo XXIX mondiale è così passato agli archivi come un grande successo organizzativo e di partecipazione. L'appuntamento è per l'anno prossimo con la XXX edizione che si disputerà in Giappone, nella città natale di Goro Hasegawa al quale è dovuta la riscoperta del gioco, precedentemente noto come Reversi. Per l'occasione lo sponsor giapponese Megahouse, contribuirà con mille dollari alle spese di ogni giocatore che si recherà in Giappone. Per le qualificazioni siricomincia a gennaio con il Venice Open International. Per concludere vorrei spendere ancora qualche parola sullo stupendo paese che ci ha ospitato. Per noi, la tensione del torneo si è immediatamente stemperata dopo un bagno nell'atmosfera irreale della Laguna Blu con una temperatura dell'aria di 0 gradi e dell'acqua di circa 40. L'Islanda merita sicuramente una visita, anzi due, considerando le differenze che ci sono tra il periodo estivo e quello invernale. Faceva un certo effetto iniziare a giocare alle 9.30 con un'oscurità e un traffico pari a quello di Milano una domenica di gennaio alle 5. La temperatura reale non era proibitiva (intorno allo 0 termico), ma quella percepita a causa del vento è stata, in alcuni momenti, di -10. Quando abbiamo noleggiato la macchina per andare in giro nei dintorni di Reykjavik, tutte le strade secondarie (esiste una sola strada principale in Islanda) erano ghiacciate e dopo qualche pattinata con la macchina abbiamo purtroppo dovuto rinunciare ad alcune delle nostre mete. Ci torneremo, se possibile, in estate.

Autore: Donato Barnaba

 

Vedi tutti gli articoli